202506.05
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Corte Costituzionale: si al riconoscimento del figlio nato all’estero tramite PMA di una coppia di donne. No alla possibilità di ricorrere alla PMA in Italia ad un donna single. Due sentenze correnti anche se non sembra.

Ci sono due recenti sentenze della Corte Costituzionale che ad un prima lettura sono in apparente contraddizione, ma in realtà ad un lettura più attenta non è cosi .
Nella prima si afferma l’incostituzionalità delle legge sulle adozioni nella parte in cui si impedisce di riconoscere un bambino a colei ha accettato con con la propria compagna di accedere alla procreazione assistita all’estero ma non lo ha partorito , partendo in questo modo al bambino nato da un progetto di gneitorilita la possibilità di avere due genitore anche se appartenenti allo stesso sesso.
Con la seconda la Corte afferma che è legittimo ammettere alla procreazione assistita in Italia solo una coppia di genitori di sesso diverso, escludendo quindi che possa accedere la donna singola . La corte sostieneinfatti che la nascita di un figlio deve essere il risultato di un progetto genitoriale e che il fatto che una donna single possa accedere alla PMA implica l’esclusione della figura del padre, è ciò sarebbe assoluta mente contrario all’interesse del bambino ancora non nato.
Come si spiega questa apparente contraddizione?
Ricordiamo che la Corte opera sula base delle norme esistenti rapportate alla nostra Costituzione e non può far bene scelte politiche sostituendosi al legislatore.
In queste due sentenze la Corte ha fatto quindi un ragionamento coerente: nella prima sentenza ha scelto di difendere una vita già nata, esiste quindi un questo caso una valore costituzionale della vita stesso che deve essere difeso ovvero l’interesse del bambino a vivere in una contesto familiare di due genitori che insieme hanno dato vita ad un progetto di genitorialità . Nel secondo caso non esiste un bambino, ma solo l’intenzione di una donna single di avere , ed in questo caso la corte non può che rilevare che il legislatore italiano non ha previsto questo tipo di scelta per i single. Le due decisioni sono quindi coerenti in una logica che deve necessariamente vedere al Corte politicamente neutrale.
Nondimeno, la Corte ha ribadito, in linea con i propri precedenti, che non sussistono ostacoli costituzionali a una eventuale estensione, da parte del legislatore, dell’accesso alla procreazione medicalmente assistita anche a nuclei familiari diversi da quelli attualmente indicati, e nello specifico alla famiglia monoparentale.

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