202303.21
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Adozioni e coppie omegenitoriali in Italia

La commissione Politiche europee del Senato ha bocciato la proposta di regolamento che prevede la creazione di un certificato europeo di filiazione. Con 11 voti favorevoli e 7 contrari è stata approvata la risoluzione presentata da Fdi e sostenuta da tutta dalla maggioranza, che invita il governo a far valere il proprio veto nel Consiglio europeo che dovrebbe, o meglio avrebbe dovuto, dare il via libera.

Il nodo è costituito soprattutto dal rischio che ne potrebbe derivare di produrre un sorta di sanatoria, nel nostro Paese, per pratiche vietate dalla legge, come la maternità surrogata, una volta praticate all’estero in Paesi dove essa è consentita. «Alcune disposizioni contenute nella proposta, e in particolare l’obbligo di riconoscimento (e di conseguente trascrizione) di una decisione giudiziaria o di un atto pubblico, emessi da un altro Stato membro, che attestano la filiazione, e l’obbligo di riconoscimento del certificato europeo di filiazione – c’è scritto nel documento approvato – non rispettano i principi di sussidiarietà e di proporzionalità». Per la maggioranza, in particolare, la proposta di regolamento metterebbe in discussione le sentenze della Corte di Cassazione sulla maternità surrogata. La Commissione presieduta dall’ex ministro degli Esteri Giulio Terzi di Sant’Agata (di Fdi), ha invece bocciato le risoluzioni delle opposizioni presentate da Pd, M5S e Terzo Polo.

Torna quindi di attualità la problematica delle adozione dei figli da parte di coppie omogenitoriali che in Italia non ha ,e non potrebbe essere altrimenti in mancanza di una legge , ed affidando quindi le regolazione dei rapporti di volta in volta ai vari giudici del territorio.

Tuttavia è utopico pensare che non regolamentare il fenomeno la faccia sparire, si ottiene solo il drammatico risultato che senza una legge valida per tutti, da Nord a Sud cominciano a delinearsi decisioni a macchia di leopardo sui destini dei bambini con due mamme o due papà. Dalle sentenze che riconoscono appieno l’adozione emesse dai tribunali per i minorenni di Bologna e Roma, all’accoglimento con “raccomandazione” non richiesta di quello Venezia, fino al no di Palermo e al dietrofront di Milano e Torino. Coppie e minori appesi ad articoli, commi di legge e interpretazioni “in punta di diritto” del giudice di turno.

Se da una parte la decisione del Governo italiano può apparire in qualche modo condivisibile da un punto di vista strettamente giuridico , dall’altra bisogna considerare i fatto che bmbioni che sono il risultato di un progetto di genitorialità di coppie omosessuali esistono, ed anche a questo bambina va garantito come agli altri il diritto alla bigenitorialità .

Dobbiamo prendere atto che in altri paesi, a differenza che in Italia, il ricorso alla gestazioni per altri (GPA) è consentito ciò comporta che esistano bambini figli di coppie omosessuali che hanno condiviso un rapporto di geneitorilaità che non trovano riconoscimento in Italia,ledendo cosi in questo modo un principio generale del nostro ordinamento introdotto dalla legge 10 dicembre 2012 n 219 che mira ad eliminare qualsiasi forma di discriminazione tra figli legittimi e figli naturali , dal momento che questa divieto deve essere visto non dalla parte dei genitori ma dalla parte dei figli stessi, in rispetto del principio generale del Best interest of Child, ecco allora che non ha alcuna rilevanza i fatto che i genitori siano una coppa eterosessuale od omosessuale.

Il diritto di famiglia e conseguentemente i diritti della famiglia sono in continua evoluzione, evoluzione che si adatta alle evoluzione della società in cui opera, tentare , per ragioni ideologiche ,di mettere un freno a questa evoluzione, significa ledere i diritti di qui bambini che non possono avere due genitori come tutti gli altri.

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