201709.26
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Il valore di prova dei messaggi scritti in chat



I messaggi scritti via Facebook o via wahatsapp sono ad oggi un modernissimo e veloce mezzo di comunicazione, ma  quale valore posso assumere in un’eventuale giudizio?
Secondo quando sostengono  alcuni giudici, le conversazioni via chat hanno un vero e proprio valore legale e fornire quindi, una valida prova in un processo.
Sono in particolare due le sentenze secondo cui ,la chat, nel caso specifico wahtsapp, fa prova .
Il Tribunale di Catania ha ritenuto valido un licenziamento intimato per iscritto per mezzo di un messaggio di wahatsapp.
I giudici hanno sostenuto che, laddove la legge prevede che il licenziamento debba essere intimato per iscritto, dal momento che  non specifica quale mezzo sia usato, ma  solamente che via sia la prova che la comunicazione arrivi al destinatario, prova  che nel caso del massaggio consegnato via WhatsApp è raggiunta mediante la doppia spunta verde che caratterizza la chat , che significa che il messaggio è stato letto . Il messaggio è un documento informatico laddove ricevuto ha dunque  piena validità di prova, a maggior ragione se il dipendente impugna il licenziamento cosi avvenuto perché non fa altro che dimostrare di avere ricevuto e di aver imputato il messaggio con certezza al datore di lavoro .
Il Tribunale di Ravenna, invece, attraverso la ricostruzione di un chat ,avvenuta sempre sulla nota messaggistica, è riuscita a ricostruire l’esistenza di un credito, e conseguentemente condannare una parte a restituire la somma oggetto del credito stesso .
Infatti la promessa di una restituzione di una somma ,avuta in prestito, riportata su whatsapp, fa piena prova contro il debitore, dal momento che anche in questo caso è certa  la provenienza del messaggio . Pertanto scrivere su WhatsApp di aver un debito con qualcuno, secondo il giudice del Tribunale di Ravanne equivale ad un riconoscimento del debito stesso ex art 634 cpc.
Pertanto alla luce di questi orientamenti giurisprudenziali , attenzione a quello che si scrive via WhatsApp , perché può  assumere vera prova in un procedimento giudiziario, e per allegare questo tipo di messaggi al procedimento, non è nemmeno necessario sequestrare  il telefonino della parte, ma sarà sufficiente chiedere un CTU atta a stabilire che il testo non abbia subito alterazioni.
Può avere prova anche  la sola stampo del messaggio nel caso si avessi l’esigenza di cancellare determinati messaggi dal telefonino , in questo caso però sarà necessario prima di cancellare i messagg, di i recarsi da un notaio con la stampa ,perchè venga attestato dal Notaio stesso che si tratta di un documento conforme all’originale.

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