202305.10
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Separazione e divorzio congiunti: la prima sentenza del Tribunale di Milano

Tra le principali novità della riforma Cartabia in materia di diritti di famiglia vi è l’introduzione della possibilità per la parti di chiedere insieme alla separazione anche il divorzio con il medesimo ricorso.

Il Tribunale di Milano con sentenza depositata il 9 maggio 2023 in seguito a ricorso congiunto di separazione e divorzio non si è quindi limitato a pronunciare la separazione , ma. ha invitato i coniugi a comunicare , fra sei mesi, il tempo necessario che trascorrere per poter chiedere il divorzio in sede di separazione consensuale, che non intendono riconciliarsi in vista del divorzio . A quel tempo quindi sue se i coniugi non si saranno effettivamente riconciliati , il Tribunale pronuncerà il divorzio senza la necessità di un nuovo ricorso .

Si tratta quindi di una novità assoluta che permette alle parti un notevole risparmio di tempo , in quanto potranno depositare un solo ricorso anziché, come avveniva fino ad oggi, ricominciare da capo la procedura.

Tuttavia la sentenza del Tribunale di Milano è importante anche per il fatto che in qualche mod ,favorita dall’applicazione di una normativa, introduce nel nostro ordinamento un tema da tempo dibattuto : quello della validità dei patti in vista del divorzio.

Prima della riforma Cartabia infatti la giurisprudenza della Corte di Cassazione aveva sempre affermato che erano nulli tutti gli accordi stipulati fra i coniugi per disciplinare il loro divorzio futuro .

Questo orientamento impediva quindi ai coniugi di raggiungere la momento della loro separazione , un accordo vincolante per il futuro divorzio.

Nella innovativa sentenza del Tribunale di Milano però chiarisce espressamente che , uno dei due coniugi , trascorsi i sei mesi, potrà comunicare di non essere più disponibile ad accettare le condizioni in precedenza concordate, ma solo nel caso in qui nel frattempo sia intervenuto qualche nuova rilevante circostanza , tale da rendere l’accordo iniquo.

Da ora in avanti sarà più agevole per le parti il raggiungimento di un accordo che definisca il conflitto , senza dover tornare a rifare un nuovo procedimento con dispendio di tempo ,soldi ed energie negativa.

Finalmente una riforma che porta benefici, non solo ala giurisdizione potendo ridurre il ruolo di cause, ma anche alle parti che non devono dopo la separazione a rielaborare, il dolore per la rottura del patta coniugale.

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