202401.08
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Ingiuria e diffamazione on line

La rete avvicina le persone , permette anche a persone situata nella parte opposta del mondo di poter comunicare, ,Abbatte le distanza , ma attenzione quello che scriviamo in rete in una chat o in un qualsiasi sociale, ha lo stesso peso di quello che diremmo a voce.

Pertanto è facilissimo in rete poter  incappare  in una condotta ingiuriosa od i9n un reato di diffamazione. 

Quindi attenzione ad offendere chicchessia in rete, sia un amico che un personaggio famoso.

Se si sta chattando con una persona ed a questa persona viene rivolta un offese sia ha ingiuria o ingiuria aggravata se sono presenti altre persone, Tuttavia tale condotta è stata depenalizzata e l’ingiuria nel nostro ordinamento non è più considerato un reato ma un illecito civile, quindi il soggetto no sarà perseguibile penalmente ma condannato ad un risarcimento danno in sede civile a secondo evidentemente del grado dell’offesa e della presenza o meno di più soggetti.

Quindi se il destinatario dell’offesa è sempre presente parleremo di un illecito civile ,ovvero ingiuria.

Per configurare la condotta penalmente rilavante occorre che il destinatario dell’offesa non sia presente e che al momento dell’offesa siano invece presenti più di due soggetti.

La minor gravità  in caso di presenza dell’offeso è data da fatto che egli può difendersi immediatamente sia che sia una chat tra due sia che siano presenti più persone(ingiuria aggravata)

Ma come si fa in un contesto come quello della rete a stabilire quando il destinatario sia presente o meno.  La presenza nell’attuale società digitale ha assunto un significato ben diverso da quello fisico e spaziale. Infatti, accanto alla presenza fisica, in unità di tempo e di luogo, di offeso, autore del fatto e spettatori, vi siano, poi, situazioni ad essa sostanzialmente equiparabili, realizzate con l’ausilio dei moderni sistemi tecnologici (cali conference, audioconferenza o videoconferenza), in cui si può ravvisare una presenza virtuale del destinatario delle affermazioni offensive. Occorrerà, dunque, valutare caso per caso: se l’offesa viene profferita nel corso di una riunione “a distanza” (o “da remoto”), tra più persone contestualmente collegate, alla quale partecipa anche l’offeso, ricorrerà l’ipotesi della ingiuria commessa alla presenza di più persone (fatto depenalizzato – illecito civile);

nel caso di comunicazioni (scritte o vocali), indirizzate all’offeso e ad altre persone non contestualmente “presenti” (in accezione estesa alla presenza “virtuale” o “da remoto”), ricorreranno i presupposti della diffamazione.

Offesa in un gruppo Whatsapp

Ormai i vari gruppi whatsapp sono all’ordine del giorno ognuno di noi partecipa ad almeno un decina, cose succede se una persona offende un altra che è in quel gruppo : una recente sentenza della Cassazione ha affermato che visto che la presenza vittima dell’offesa può essere contestuale ovvero differita, a seconda che stia consultando proprio quella specifica chat di WhatsApp o meno;

nel primo caso, vi sarà ingiuria aggravata (illecito civile) dalla presenza di più persone quanti sono i membri della chat perché la persona offesa dovrà ritenersi virtualmente presente;

nel secondo caso si avrà diffamazione, in quanto la vittima dovrà essere considerata assente.

Quindi se la persona offesa legga solo in un secondo momento i messaggi offensivi, cioè solo a distanza di tempo dal momento in cui erano stati immessi sulla chat, non si può parlare di <<presenza>>e quindi si avrà la diffamazione.

Mentre se l’offesa fosse contenuta nello stato di Whatsapp in quel caso verrà contestato il reato di diffamazione , perché in questo caso l’offesa è certamente visionabile da tutti i contatti della rubrica della persona.

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